PRASSI UNI SU RESPONSABILITA' SOCIALE ORGANIZZAZIONI
Responsabilità sociale delle organizzazioni, pubblicata la prassi di riferimento
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Download 215Pubblicata la prassi di riferimento UNI/PDR 18:2016 che recepisce e rende applicabili gli indirizzi operativi per l’implementazione della UNI ISO 26000, lo standard internazionale di riferimento in tema di azioni sociali da parte di enti ed istituzioni.
Resa pubblica la Prassi di Riferimento UNI/PdR 18:2016, che recepisce e rende applicabili gli indirizzi operativi per l’implementazione della UNI ISO 26000, norma che ad oggi rappresenta lo standard internazionale di riferimento in tema di azioni sociali da parte di enti ed istituzioni.
Il documento è volume di 80 pagine pieno di spunti concettuali, soluzioni ed esempi applicativi di facile riproducibilità in qualunque tipo di ente o di organizzazione, pubblica o privata, lucrativa o non.
Affronta e chiarisce le tematiche più critiche presenti nella UNI ISO 26000 e di più difficile realizzazione: la materialità (materiality), la responsabilità di rendere conto (accountability) ed il coinvolgimento dei portatori di interesse (stakeholder engagement). In pratica la comunicazione il più possibile completa, esauriente e trasparente delle attività e degli impatti che un ente produce in ambito sociale, ambientale, economico.
All'interno della norma si ritrovano inoltre utili indicazioni anche per la salute e la sicurezza sul lavoro e il benessere di addetti e lavoratori:
1) la segnalazione near-misses, “quasi” infortunio sul lavoro o un “mancato” incidente professionale, distinguendolo per causa, età, provenienza, e genere;
2) compiere anamnesi lavorative e screening medico-sanitari distinti per sesso;
3) dare sostegno e assistenza a parenti disabili di lavoratori e addetti;
4) patrocinare misure utili al reinserimento lavorativo di persone disabili;
5) agevolare i dipendenti con l’erogazione di mutui a tasso agevolato o creando mense e asili nido interni o in convenzione oppure favorire l’utilizzo di navette al posto delle auto personali;
6) concedere orari flessibili in grado di armonizzare tempi di vita e di lavoro;
7) promuovere corsi e iniziative di formazione continua;
8) sostenere attività di rilevazione e di monitoraggio del benessere organizzativo attraverso colloqui individuali e sportelli di ascolto.
"Buono"
"le organizzazioni si stanno preparando per il futuro"
"ottimo!!"
"Un ottimo ausilio per un grande servizio, per una cultura di settore"